Nella solennità del Corpus Domini, p. Giorgio Padovan, missionario comboniano, ci guida in una meditazione che intreccia la Parola con la concretezza della vita e la chiamata alla missione. Il miracolo raccontato dal Vangelo non è solo un evento straordinario, ma un invito: lasciarsi coinvolgere, mettersi in gioco, diventare pane per gli altri. Solo così l’Eucaristia diventa esperienza di comunione che sazia la fame più profonda dell’uomo.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,11b-17)
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Commento al Vangelo del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (anno C)
Siamo nel tempo ordinario ma sembra di essere ancora nel tempo pasquale, ecco infatti questa festa, anzi Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo. E nelle grandi feste liturgiche spesso chiediamo dei miracoli, delle grazie. Il miracolo di questa solennità è Gesù che si fa pane e amore, che chiede anche a noi di farci pane con Lui per la vita del mondo.
Mi sono soffermato, nella mia meditazione e preghiera, su una immagine e un gesto che attraversano le tre letture che la liturgia ci offre per la nostra eucaristia, per la giornata, che sono poi la quarta lettura, una Parola di Dio che viene dalla vita vissuta!
Diamo uno sguardo alla realtà e situazione. Abbiamo alcuni personaggi come Abramo e Melchisedeck, Gesù, i discepoli, la folla e ciascuno di noi. La situazione e la vita è spesso dura e faticosa. Sono e siamo in un tempo non facile: guerre, paure, insicurezza, violenza, confusione, fame e solitudine. Ma in tutto questo c’è una immagine ed un gesto che danno luce, senso, speranza.
L’ Immagine è il “Pane e il vino”. Sono simboli che ci parlano del dono, del lavoro, della natura, della vita e di Dio. Nel Nuovo testamento per ben 137 volte si fa riferimento al cibo e al mangiare, che sono rivelazione di Dio. Gesù si preoccupa più della fame e e della convivialità che non del culto e della liturgia.
Il gesto è quello del “Bene-dire e con-dividere”.
Questo gesto lo compie Melchisedeck , che è re e sacerdote, uomo vero che sa donare e offrire pane e vino, e bene-dice le persone.
Lo stesso gesto lo compie Gesù nel vangelo e coinvolge i discepoli e la comunità. Soffermiamoci sui cinque verbi, sono gesti e azioni che ci ricordano l’Eucarestia: “accoglie, alza gli occhi al Padre, spezza il pane, lo condivide, e lo dona”. Il miracolo, quindi non è la moltiplicazione ma la con-divisione del poco che abbiamo. E la capacità di convivialità e di fraternità.
Quando celebriamo l’Eucaristia comunichiamo al pane e al vino, per condividere con Gesù il suo modo di vivere, con gli occhi verso il cielo e verso il fratello e sorella, per condividere il poco che basta per tutti, per una fraternità.
La Conclusione che poi è una Missione è questa: Non mangiare da soli cioè pensare solo a me e ai miei, ma fare com-unione, mangiare insieme perchè davvero sia festa di gioia e di pace. Questo avviene quando tutti possono essere accolti, possono mangiare, sedersi in circolo, fare comunione e fraternità, figli e figlie, fratelli e sorelle dello stesso Padre.
Questo è il pane che sconfigge la fame di vita, di amore, di pace. Il pane che ci fa fratelli e sorelle. Buona e bella Eucaristia e missione.
P. Giorgio Padovan – missionario comboniano