#Nonelmionome

di Redazione

Verona. La Chiesa del centro è affollata da centinaia di persone. Non solo, altre centinaia non riescono ad entrare e si fermano fuori ad attendere. No, non è la messa di Natale, non è una celebrazione con un importante prelato, è un momento in cui sull’altare viene portata e offerta la nostra umanità sofferente e bisognosa di accoglienza e non di rifiuti, di cittadini di serie A e di serie B.

Tutte le persone che martedì 5 febbraio hanno partecipato all’incontro con padre Alex Zanotelli e il (sospeso) sindaco di Riace Domenico “Mimmo” Lucano, seppure diverse tra loro, avevano una caratteristica in comune: erano tutte lì per dire un no, un no a un sistema, a delle normative e ad un ministro che nel dire #primagliitaliani si dimentica che per primo dovremmo essere umani. Che ci porta a dire il nostro forte #NONELMIONOME, no caro ministro non mi rappresenti!

Parlavo di altare e dell’offrire la nostra umanità: ecco, questo gesto profondamente cristiano ed evangelico è stato fatto da uomo che si definisce ateo, Domenico Lucano, che nel parlare della sua esperienza con la voce rotta dall’emozione e la semplicità di chi è uomo d’azione e non uomo d’oratoria, ci ha detto “lo rifarei mille volte, se servisse a salvare una vita umana!”.

Sarà la giustizia a decidere in merito alla legalità delle sue azioni ma onestamente io mi sento di sostenere chi ha lottato per la propria terra, chi ha cercato di accogliere e creare un sistema virtuoso, tanto che quasi 100mila cittadini italiani ritengono che Riace dovrebbe ricevere il premio Nobel per la pace. In più, io in quest’uomo ho sentito il ricordo di nomi, il fatto che anche per me i migranti non sono un qualcosa di distante, ma tra loro vi sono amici che hanno un nome, un cognome e una storia che li ha segnati profondamente.

Su questo altare dove si parlava di questa umanità tradita dai suoi fratelli, quale migliore celebrante di un comboniano come Padre Alex Zanotelli, che ha scelto i poveri, le periferie, gli ultimi e si è fatto campione delle loro battaglie e voce per le nostre coscienze?

Qualche giorno fa Salvini si faceva una domanda in un tweet polemico: “Come può un uomo di Chiesa provare tanto odio?”. Onestamente Matteo, mi permetto di chiamarti per nome visto che non siamo così distanti per età, io ho pensato a quel Vangelo che ogni tanto tieni in mano dove quel Gesù di Nazareth, espressione massima di amore, avvisava che seguirlo avrebbe comportato di divisioni, perché amare senza se e senza ma ed essere oracolo di verità fa male, spaventa e la scelta più comoda e fuggire!

Caro Salvini, Zanotelli non ti odia, vuole ricordarti che se vuoi essere cristiano devi amare, non puoi essere razzista, devi accogliere il fratello senza ragionamenti economici, interessi o altro.

Non so cosa tu sceglierai alla fine ma io scelgo di dirti il mio no, #NONELMIONOME e sto su quell’altare con Mimmo, Alex e quei fratelli caduti nel cimitero liquido del Mediterraneo, che rappresentano i crocifissi del giorno d’oggi e assieme a tanti altri fratelli poveri sono le nostre offerte sull’altare, perché l’emorragia di umanità si ferma solo con un grande abbraccio che va oltre le diversità e con una scelta definitiva a favore dell’AMORE e del VANGELO.

#CONGESUSCELTEDIVITA

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