Ascoltare con il cuore | Il commento al Vangelo di Don Cosimo Schena

di Don Cosimo Schena *

Siamo giunti alla terza domenica di Pasqua e anche oggi vi darò una piccola riflessione sulla Parola di Dio, che ci accompagnerà poi per tutta la settimana. Oggi la liturgia ci presenta uno dei brani più belli di tutto il Vangelo, quello dei discepoli di Emmaus. Questi due discepoli dopo la morte di Gesù decidono di tornare a casa sfiduciati ma poi, lungo il cammino, incontrano uno sconosciuto, che comincia a parlar loro delle Scritture e a chiedergli come mai sono tristi. E mentre questo sconosciuto comincia a parlare loro della parola di Dio nei loro cuori scatta qualcosa.

Riconoscere Gesù come i discepoli di Emmaus

Anche noi in questo periodo in cui siamo molto delusi, angosciati, impauriti e stanchi, possiamo allontanarci molte volte da Dio. Invece dobbiamo affidarci a Lui, come hanno fatto i discepoli di Emmaus che, dopo aver riconosciuto Gesù, tornano indietro per annunciare a  tutti la lieta notizia di aver incontrato il Cristo risorto. In queste giornate tristi, buie e molto difficili da affrontare, chiediamo al Signore di darci la forza. Questa forza la troviamo nella sua Parola se cerchiamo di metterla in pratica nel nostro piccolo.

Dopo questo lungo periodo che ci ha visto cambiare il nostro stile di vita, costringendoci a restare in casa, penso che anche noi come i discepoli di Emmaus potremo essere diversi ma in meglio. Chiediamo al Signore il coraggio di cambiare veramente il nostro cuore per rendere la nostra vita e quella degli altri più bella. Potremo farlo se seguiamo veramente la Parola di Dio. Affidiamoci a lui.

Buona domenica e un abbraccio forte

* Don Cosimo Schena, sacerdote, poeta e filosofo. Parrocchia Mater Domini di Mesagne (BR). Autore di Terra e Missione

Cosimo-Schena

Don Cosimo Schena@doncosimoschena

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,13-35)

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».  Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

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