Gesù, il buon pastore | Il commento al Vangelo di Don Cosimo Schena

di Don Cosimo Schena *

Siamo giunti alla quarta domenica di Pasqua e oggi la liturgia, attraverso il Vangelo in cui Cristo si definisce il «buon pastore» e «la porta delle pecore», ci fa comprendere il vero significato che Lui ha per noi: Cristo è il mediatore tra noi e Dio. È la nostra porta per poter raggiungere Dio, è il Verbo di Dio fatto carne.

L’immagine del buon pastore, delle pecore, della porta e del cortile è molto bella ed interessante. Anticamente le pecore venivano custodite tutte insieme in un unico cortile, poi al mattino ogni pastore chiamava le sue pecore, che riconoscevano la sua voce e seguivano solo lui.

Gesù ci dice anche che il pastore conosce il nome di tutte le pecore. Cosa ci fa comprendere questo? Che Dio pensa ad ognuno di noi e che non abbandona mai nessuno. Soprattutto in questo tempo in cui ci sentiamo forse un po’ abbandonati e vediamo che questa pandemia ancora non finisce, anche se la situazione sta migliorando, è importante comprendere che Lui non ci abbandona e che conosce i bisogni di ognuno di noi. Quello che possiamo e dobbiamo fare è pregare Cristo affinché diventi la nostra porta per raggiungere Dio.

Vi auguro una buona e santa domenica e ricordate che Cristo ci porta a Dio, perché Cristo è Dio stesso.

* Don Cosimo Schena, sacerdote, poeta e filosofo. Parrocchia Mater Domini di Mesagne (BR). Autore di Terra e Missione

Cosimo-Schena

Don Cosimo Schena@doncosimoschena

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10)

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

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