Madonna di Częstochowa. Nel cuore della Madre

La Madonna Nera di Częstochowa si celebra il 26 agosto. Dalla missione in Polonia il racconto di sr. Maria Rosa Venturelli, missionaria comboniana

di sr. Maria Rosa Venturelli*

Oggi 26 agosto è la festa liturgica della Madonna Nera di Częstochowa in Polonia. Nel 1931, Papa Pio XI istituì il 26 agosto come festa della Madonna di Czestochowa in commemorazione del trasferimento dell’icona a Jasna Góra in questa data nel 1382.
Per ogni persona che arriva in Polonia, una delle prime cose da fare è rendere visita alla Madonna Nera di Częstochowa, nel sud del Paese, nella regione della Slesia. È quello che abbiamo fatto pure noi, appena abbiamo avuto la possibilità di recarci in pellegrinaggio in quel santuario, considerato il cuore spirituale della nazione polacca.

Częstochowa è una cittadina conosciuta in tutto il mondo per il suo santuario, dove è presente la “Madonna Nera”, uno dei più importanti centri di culto dell’intero mondo cristiano.
I suoi pellegrinaggi hanno tradizioni che risalgono al Trecento. Ogni giorno giungevano, prima della pandemia, 4-5 milioni di pellegrini, di cui circa 100mila dall’estero. Solo a Lourdes e a Fatima ci sono frequenze più elevate.

Oggetto di culto è il quadro miracoloso della Madonna col Bambino, di tradizione medioevale bizantina. Il quadro venne portato a Jaśna Góra nel 1382 dal principe Ladislao di Opole che fece costruire la città sulla cima della collina calcarea sovrastante.
Nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, il monastero fu saccheggiato e il quadro profanato. Sulla tela sono ancora visibili gli sfregi apportati alla guancia della Madonna Nera. 

Quadro su tela pittorica Madonna di Czestochowa
L’icona della Madonna Nera di Częstochowa

Il quadro miracoloso della Madonna Nera di Jaśna Góra, fu eseguito in ebano con intarsi d’argento. Accanto alla cappella si trova la biblioteca del convento monastico che raccoglie pregiati manoscritti in una collezione di oltre 40mila volumi.

Al santuario si giunge attraverso un percorso a piedi di circa un chilometro. Da tutta la Polonia nei mesi di luglio e agosto non vi sono altre attività pastorali, se non i pellegrinaggi a piedi fino alla Madonna Nera, madre di ogni polacco, che sia in patria, o che viva all’estero. Ogni diocesi organizza il suo pellegrinaggio spirituale, così come ogni parrocchia o famiglia.

La vita di ogni cristiano polacco è ritmata sui passi del pellegrinaggio ai piedi della Madre. Ci si va prima o dopo il matrimonio, dopo gli eventi sacramentali – quali battesimo – prima comunione – cresima – per anniversari di matrimonio o giubilei di persone consacrate. Si va ai piedi della Madonna Nera a depositare l’offerta della propria vita spirituale che cresce, si sviluppa, diventa matura e adulta. Al santuario si svolgevano fino a pochi mesi fa inoltre eventi ecclesiali anche internazionali a ritmo molto intenso. Naturalmente dalla Madre si va anche quando le lacrime sgorgano dal cuore per eventi dolorosi e difficili da vivere, per cercare sostegno e affidarsi a Lei.

Il santuario è affidato da sempre alla custodia dei Monaci Paolini. Ordine fondato all’inizio del secolo XIII in Ungheria, in seguito al movimento di riscoperta della vita eremitica, che coinvolse tutta l’Europa nei secoli XI-XII. Fondatore dell’Ordine fu il beato Eusebio, canonico di Esztergom, che organizzò la prima comunità di Paolini, raccogliendo gli eremiti che vivevano nelle foreste dell’Ungheria e della Croazia. La loro vita monastica si modellò sulla regola di sant’Agostino. Il nome deriva, però, dall’aver scelto, quale proprio patrono San Paolo di Tebe, detto “primo eremita”.

Anche noi sorelle comboniane abbiamo affidato la nostra vita missionaria in Polonia alla Madonna di Częstochowa. La nostra casa l’abbiamo invece dedicata alla sorella Maria Giuseppa Scandola, poiché siamo partite la prima volta per la Polonia il 17 gennaio, data nella quale Marietta lasciò la sua contrada dei Biancari per entrare nell’Istituto fondato da san Daniele Comboni a Verona. Il “dies natalis” di Giuseppa lo ricorderemo fra pochi giorni, il 1° di settembre.

Una preghiera molto importante lega ogni persona polacca alla Madonna Nera. Alle 21 di ogni giorno vi è una preghiera particolare che ogni cristiano pregherà/canterà, anche se sarà lontano migliaia di km dal santuario, in patria, o all’estero. Si prega inginocchiati ai piedi di Maria, innanzitutto nel santuario e ovunque ogni persona si troverà a vivere. Anche noi siamo legate al popolo polacco da questa catena di preghiera interiore, che si chiama “Apel Jasnogórski”.

Il santuario si apre ogni giorno alle ore 6 e viene solennemente esposta l’Immagine Miracolosa, che è un momento molto emozionante con il suono delle trombe. Poi alle ore 21 il canto dell’Apel, che è come la preghiera della buona notte alla Madre e subito dopo avviene la chiusura notturna del Quadro di Maria, sempre al suono della tromba. Dice così il canto dell’Apel:
Maryjo Królowo Polski – Jestem przy Tobie, Pamiętam o Tobie, I czuwam na każdy czas.
Maria Regina della Polonia, sono ai tuoi piedi, mi ricordo di te, e veglio sempre vicino a Te!

Ha detto un giorno Papa Giovanni Paolo II:

“Bisogna prestare l’orecchio a questo luogo Santo per sentire come batte il cuore della Nazione polacca nel cuore della Madre”

Jaśna Góra (4.05.1979)

* Sr. Maria Rosa Venturelli, missionaria comboniana. Ha lavorato per 12 anni in Zaire (attuale Repubblica Democratica del Congo) e 10 anni in Polonia. Autrice di Terra e Missione

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