Missionarie Scalabriniane: 125 anni di impegno al fianco dei migranti

Nelle comunità missionarie di 27 Paesi nel mondo, eventi online e momenti di raccoglimento e preghiera per festeggiare i 125 anni delle “suore dei migranti”

di Sr. Etra Modica*

Hanno 125 anni, ma non li dimostrano. Anzi. Ancora oggi, come in quel freddo autunno di fine Ottocento, si rimboccano le maniche e scommettono sul patrimonio più importante dell’umanità: le anime e i pensieri sognatori di chi aspira a un mondo migliore, fatto di ponti, di dialogo, di speranze. Compiono 125 anni le Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, le “Scalabriniane”. Da quel 25 ottobre 1895 sono le “suore dei migranti”, le suore “dalla valigia”.

A Piacenza si è dato il via a un Giubileo tutto particolare in piena pandemia di Covid-19 che ha portato le sorelle a seguire le direttive emanate dal Governo italiano per ridurre i casi di contagio. La pandemia, però, non ha colpito solo l’Italia ma l’intero pianeta. Per questo motivo le comunità missionarie dei 27 Paesi del mondo si sono organizzate con eventi online e momenti di raccoglimento e preghiera.

Le iniziative (che dureranno per tutto l’anno) partono a Piacenza, dove sabato scorso si è tenuta una celebrazione eucaristica nella Cattedrale della città, nello stesso luogo dove è possibile vedere le spoglie mortali del fondatore, il beato Giovanni Battista Scalabrini. Quel 25 ottobre di 125 anni fa, alla presenza del cofondatore, il venerabile padre Giuseppe Marchetti, quattro suore pioniere, la beata Assunta Marchetti (cofondatrice) Carolina Marchetti, Angela Larini e Maria Franceschini, emisero i primi voti. Fu un momento particolarmente toccante, rivissuto oggi con lo stesso animo da esploratrici di vite, di persone che si rimboccano le maniche e che decidono di tradurre il loro carisma tra i migranti e con i migranti.

Suore missionarie scalabriniane a Lesbo con i migranti

«Ancora echeggia forte nel nostro cuore l’appello che ci ha rivolto papa Francesco, dicendo ‘Vi incoraggio a mettere il vostro carisma sempre più a servizio della Chiesa’ espressione che alimenta la memoria storica, facendo incrociare il passato e il presente, non rimanendo solo dentro a questa celebrazione, ma abitando nel cuore delle migrazioni, ‘non solo come memoria del passato, ma come profezia per l’avvenire’, nell’attenzione alle sfide del nostro tempo, seguendo Gesù Cristo, “sempre in cammino” verso i migranti e i rifugiati – spiega suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale – Nella grazia di questo tempo giubilare vogliamo proseguire il cammino confermate nella fede e nella speranza, camminando umilmente con il nostro Dio».

«Il volto di Gesù Cristo è nei tanti migranti che, nel mondo, fuggono o si rifugiano. È un volto che soffre, ma pieno di speranza – prosegue suor Neusa – Le Scalabriniane hanno sempre accolto a braccia aperte, nel profondo spirito di Gesù che ha sempre chiesto di aprire i cuori e di accogliere. Lo facciamo da 125 anni e continueremo a farlo, con quella stessa passione delle nostre prime suore, in obbedienza al mandato evangelico – ero forestiero e mi avete ospitato».

La celebrazione religiosa è avvenuta alla presenza di monsignor Luigi Chiesa, vicario del vescovo di Piacenza, Adriano Cevolotto, che ha ricordato il senso, l’animo, delle Scalabriniane. Le suore con la valigia, proprio come le pioniere che scelsero da Piacenza, 125 anni fa, di andare a Genova e prendere la nave verso il Brasile, per seguire gli italiani migranti, continuano ancora oggi ad essere inviate nel mondo. Lo fanno in condizioni di emergenza, sostenendo chi arriva in Europa attraverso i barconi, o ai confini della Terra, aiutando le carovane dell’America Latina. Lo fanno sostenendo le donne e i minori migranti: le categorie più vulnerabili di una società che spesso si dimentica degli ultimi perché preferisce vivere con i primi. Ecco, essere scalabriniana vuole essere anche girare la testa e guardare chi è indietro sapendo che non si potrà mai inciampare perché davanti c’è Cristo e la sua mano.

Sr. Etra Modica

* Suor Etra Modica, missionaria Scalabriniana. Presidente Assmi (Associazione suore scalabriniane a servizio per/con i migranti)

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