Seconda edizione dell’iniziativa promossa dal Centro Missionario dei Frati Cappuccini di Milano per i bambini della Lombardia. L’opera più votata online si aggiudicherà un presepe etnico
di Redazione
I Frati Cappuccini, come tutti i Francescani, sono particolarmente legati alla tradizione del presepe, perché la prima Sacra Rappresentazione risale proprio a San Francesco.
Il Centro Missionario dei Cappuccini di Milano di Piazzale Cimitero Maggiore 5, dal 2019 porta avanti un’originale iniziativa per celebrare questo rito dedicato alla Natività, proponendo ai bambini fino ai 13 anni una sorta di ‘gara’ a chi compone un proprio personale presepe con soluzioni originali.
Quest’anno, per la seconda edizione, a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, il concorso si svolgerà on line, da qui il titolo Crea il tuo Presepe 2.0.
Gli elaborati saranno valutati per novità del progetto e utilizzo di materiali di recupero. Massima libertà riguardo la dimensione e la fantasia.
I manufatti dovranno essere inviati in foto per email a ced@missioni.org entro mercoledì 23 Dicembre e saranno pubblicati sul sito del centro missionario www.missioni.org, dove si potrà votare per un solo presepe fino al 6 Gennaio 2021.
Il vincitore si aggiudicherà un bellissimo presepe etnico, a significare come la tradizione del presepe sia universale, un simbolo di valori assoluti come la pace, la solidarietà e l’amore.
Il concorso è proposto in Lombardia perché il Centro Missionario dei Cappuccini di Milano opera per l’animazione missionaria e il sostegno alle attività dei Cappuccini Missionari di questa Regione nel mondo. (Per info: tel. 023088042).
Il primo Presepe di San Francesco
Anche San Francesco, il primo Presepe lo realizzò da ‘missionario‘.
Infatti, si trovava a predicare lontano dalla sua città, Assisi, a Greccio, in Lazio, al tempo esposta a gravi flagelli, un po’ come la civiltà Occidentale e l’Italia oggi. Da vent’anni viveva in povertà, vestendo un saio e attraendo molti giovani in un’esperienza di preghiera e dedizione assoluta ai più poveri e bisognosi.
Lui che era nato benestante, a Greggio quindi non abitò nel castello del potente della zona, ma in una grotta sul Monte Lacerone. Da lassù, Greggio gli ricordava Betlemme, dove era nato Gesù e che aveva visitato con molta emozione durante il viaggio in Palestina.
Così Francesco, nel 1223, a 42 anni (morì nel 1226, a 46), avvicinandosi l’inverno, racconta il suo biografo Tommaso da Celano, chiese al signore del paese, Giovanni Velita, di realizzare il primo presepe della storia, un presente vivente: “Voglio celebrare teco la notte di Natale. Scegli una grotta dove farai costruire una mangiatoia ed ivi condurrai un bove ed un asinello, e cercherai di riprodurre, per quanto è possibile, la grotta di Betlemme! Questo è il mio desiderio, perché voglio vedere, almeno una volta, con i miei occhi, la nascita del Divino infante”.
San Francesco e il presepe di Greccio negli affreschi di Giotto
Poi, a rendere immortale la memoria del Presepe di Greccio, fu Giotto con la tredicesima delle 28 scene del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco nella Basilica superiore di Assisi. Il santo fu anche riconosciuto da Papa Pio XII, come il “più italiano dei santi e più santo degli italiani” e il 18 Giugno 1939 lo proclamò Patrono d’Italia.
Dopo 800 anni, la forza e il fascino del messaggio di un Dio fattosi uomo per la nostra salvezza rimane ancora molto radicata nelle nostre vite e proprio per riunirci in questo simbolo di speranza, il Centro Missionario dei Cappuccini di Milano invita a partecipare al concorso con entusiasmo e contribuendo ognuno a coinvolgere quanti più bambini possibile con i loro genitori.