“Il nuovo anno, che si apre nel segno della benedizione di Dio e della protezione materna di Maria, possa essere foriero di bene e di serenità”. Vangelo e meditazione Solennità di Maria Santissima Madre di Dio a cura di a cura di don Pierluigi Nicolardi*
In questo giorno di festa, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, la liturgia pone in risalto due elementi, la benedizione e la Madre di Dio.
1. La benedizione. All’inizio del nuovo anno civile, la liturgia ci propone la cosiddetta benedizione di Aronne. Dio indirizza al popolo per mezzo dei suoi sacerdoti un triplice augurio che è una sorta di crescendo di doni di Dio all’umanità.
- Il primo dono è la benedizione che si realizza nell’essere custoditi da Dio. All’inizio della storia della salvezza c’è un episodio nel quale un uomo – Caino – si scrolla di dosso la responsabilità della custodia del fratello: «Sono forse io custode di mio fratello?» (Gen 4,9); Dio sembra voler ribadire che, non solo siamo custodi gli uni degli altri, ma è lui stesso il nostro custode: «Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi» (Sal 90).
- Connessa alla benedizione e alla luce che viene dal volto di Dio è la grazia. S. Paolo, scrivendo a Tito, dice che «è apparsa la grazia che porta ogni salvezza» (Tt 2,11); per noi a Betlemme, nel volto radioso del bambino, si è manifestata ogni grazia e il dono della salvezza.
- Il terzo dono è la pace. Esso è il frutto della custodia reciproca e da parte di Dio e della sua grazia. Anch’esso è connesso alla rivelazione del volto di Dio: in Cristo, rivelatore del volto di Dio, è la nostra pace (cf. Ef 2,14).
2. La Madre di Dio. Il Vangelo registra la visita dei pastori alla capanna di Betlemme, dove trovano il segno che era stato loro indicato dagli Angeli, ossia il Bambino avvolto in fasce.
Colpisce particolarmente l’atteggiamento della madre; ella «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria ci insegna il silenzio e la contemplazione come via privilegiata per accogliere il Signore nella nostra vita e far sì che questi diventi per noi la fonte della gioia e della pace.
Come Maria, anche noi vogliamo custodire i doni di Dio e pronunciare il nostro «Eccomi!»; Anche noi possiamo generare Dio lasciando che faccia spazio nel nostro cuore per diventare sua dimora ed essere arca di pace e di riconciliazione.
Questo nuovo anno, che si apre nel segno della benedizione di Dio e della protezione materna di Maria, possa essere foriero di bene e di serenità. Buon anno!
Maria Santissima Madre di Dio (Lc 2,16-21) | Vangelo
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
* Presbitero della diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca, Parroco di «S. Antonio da Padova» in Tricase (Le), Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Famiglia e AE di zona AGESCI «Lecce Ionica». Autore di Terra e Missione