Giovani e vocazione: partire da Dio, per una bellissima caccia al tesoro

In occasione della 58esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che ricorre domenica 25 aprile, Sr. Emanuela Roberta, clarissa del monastero di Lovere, ci racconta la missione dell’accompagnamento spirituale, grazie al quale si può “camminare insieme alla ricerca di un immenso tesoro”

In questa nuova rubrica di Terra e Missione si vuol porre in evidenza il legame stretto che intercorre tra la vita contemplativa e quella missionaria, che misteriosamente e in modo apparentemente paradossale si avvicinano tra loro e possono arricchirsi a vicenda generando possibilità inedite di evangelizzazione nel contesto odierno.

Vorrei in questo intervento narrare brevemente la mia piccola esperienza in merito all’ascolto e all’accompagnamento spirituale che mi è dato di vivere come clarissa, per cercare di fare emergere l’aspetto dell’annuncio della fede ai fratelli e alle sorelle che di volta in volta incontro.

C’è un testo negli Scritti di santa Chiara che mi offre la possibilità di attingere ad un’immagine molto significativa per esprimere cosa significhi per me esercitare il ministero dell’ascolto:

…Ti vedo abbracciare con l’umiltà, la forza della fede e le braccia della povertà il tesoro incomparabile, nascosto nel campo del mondo e dei cuori umani, con il quale si compra colui che dal nulla fece tutte le cose… (3 Lettera ad Agnese di Praga, 7 – FF 2885)

Questo testo tanto breve racchiude molti tratti di grande attualità nel contesto che ci troviamo a vivere, segnato – da un lato – da una grande crisi di fede, e – dall’altro – da una sete profonda di ricerca di senso della vita e di incontro con il volto autentico di Dio.

Accogliere e ascoltare fratelli e sorelle che si accostano al monastero portando le loro domande e la loro ricerca significa allora affinare lo sguardo (che deve essere caratterizzato dall’umiltà, dalla fede e dalla povertà, come afferma Chiara) per poter scoprire il tesoro nascosto nella vita, nel cuore di ciascuno e in tutto ciò che ci circonda (“il campo del mondo”: ogni realtà creata e la storia in cui siamo immersi ci parlano della presenza di Dio!).

Il cuore dell’uomo è fatto per Dio, perché creato a sua immagine e somiglianza… E il “servizio” più bello che posso offrire è quello di “restituire” all’altro questa scoperta, fare da “specchio” (ancora un’immagine molto cara a Chiara!) perché possa a sua volta scorgerlo e incontrarlo… e il tesoro è in realtà Gesù stesso, “con il quale si compra colui che dal nulla fece tutte le cose” (cioè il Padre, al quale si giunge attraverso Gesù).

Questa esperienza ogni volta mi colma di stupore e di commozione: dentro l’ascolto di esperienze a volte anche molto ferite o problematiche, scorgere la Presenza di Gesù nel cuore della persona, che emerge anche soltanto da piccoli dettagli, donando uno spiraglio di luce e di vita. Poter fare questa scoperta e condurre la persona a fare altrettanto, è qualcosa di assolutamente affascinante! In questa esperienza si prova un gusto speciale e si scorge una bellezza purissima.

In realtà non si tratta tanto di “donare” qualcosa agli altri, ma di creare un canale di ascolto vicendevole, grazie al quale si può camminare insieme alla ricerca di questo immenso tesoro… e allora si scopre che nella Chiesa siamo chiamati a narrare la nostra esperienza di incontro con Dio reciprocamente, scambiando e arricchendo sempre di più il nostro vissuto di fede.

Sr. Emanuela Roberta – Monastero santa Chiara – Lovere (BG)

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