Inizia l’Anno Ignaziano: significato e opportunità

Il 20 maggio si apre l’Anno Ignaziano. Il significato e le iniziative in programma nell’intervista a p. Marco Colò, coordinatore per la Provincia EUM.

di Anna Moccia

“Vedere nuove tutte le cose in Cristo”. È questo il motto scelto per l’Anno Ignaziano, proclamato dal Padre Generale della Compagnia di Gesù, per celebrare la ricorrenza dei 500 anni dalla conversione del suo fondatore, Sant’Ignazio di Loyola, e i 400 anni della sua canonizzazione. L’anno a lui dedicato inizierà il 20 maggio 2021 e si concluderà il 31 luglio 2022.

Nell’intervista esclusiva per Terra e Missione, padre Marco Colò SJ, coordinatore per la Provincia Euro Mediterranea (Eum) dei Gesuiti, illustra il significato profondo di questa ricorrenza e le iniziative in programma rivolte soprattutto ai giovani.

Il significato dell’Anno Ignaziano

«L’iniziativa durerà più di un anno – afferma padre Marco Colò -, e sarà un modo per ripercorrere insieme l’esperienza fondativa della spiritualità ignaziana, a partire dal radicale cambio di vita di Sant’Ignazio: dall’ambizione di diventare cavaliere, dettata dal suo contesto sociale e culturale, fino al ferimento con una palla di cannone, evento che lo porta a una lunga convalescenza e alla scoperta del desiderio più profondo che porta nel cuore: quello di diventare cavaliere di Cristo».

Ignazio di Loyola

«All’inizio Ignazio immagina di compiere grandi gesta – racconta padre Marco -, ma poi capirà che viene chiamato ad accompagnare altre persone a scoprire la propria missione, quella affidata a ciascuno di noi a partire dalla vocazione del Signore».

Per il padre gesuita anche la pandemia da Covid-19 può essere vista come “la palla di cannone che ferì Ignazio, che invece di colpire un individuo colpisce l’intera umanità”. «I nostri piani di vita – sottolinea – sono stati sconvolti esattamente come è accaduto ad Ignazio. Siamo stati costretti a rimanere in casa, a perdere ciò che riempiva in maniera “tossica” le nostre vite. Ora abbiamo l’opportunità di riflettere su dove siamo e dove vogliamo andare. Sta a noi cogliere l’invito a una maggiore essenzialità, a cambiare i nostri criteri per trovare una vita migliore e più sostenibile per il pianeta. Sapremo cogliere la chiamata che il Signore ci rivolge all’uscita da questa nostra convalescenza planetaria?».

Opportunità e iniziative in programma

L’obiettivo dell’Anno Ignaziano è proprio quello di invitare le persone a guardare la loro realtà in modo più profondo, a mettersi in ascolto della Parola per “Vedere nuove tutte le cose in Cristo”. Da qui la centralità di momenti di preghiera, come gli esercizi spirituali, che il gesuita definisce “un patrimonio per la Chiesa”, ma anche il dare quotidianità all’esperienza cristiana e “l’importanza di vivere il proprio lavoro in unione profonda con il Signore, affinché possa diventare luogo e strumento per il servizio”.

Tra le iniziative più importanti:

  • la celebrazione solenne di inizio prevista il 20 maggio nella Cattedrale di Pamplona (Spagna), la città dove Ignazio viene ferito. Si potrà seguire l’evento sui canali ufficiali della Curia Generale: jesuits.global/it e ignatius500.org.
  • l’evento dedicato ai giovani che si terrà il 30 maggio 2021 a Roma, per percorrere l’itinerario di conversione di Ignazio in modo esperienziale. Un’opportunità anche per scoprire “l’importanza della contemplazione nel quotidiano, che può trasformare la nostra vita”.

Comincia lAnno ignaziano, intervista a p. Marco Colò SJ

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