“Siamo tutti sulla stessa barca”, progetto dei Salesiani in Thailandia per le persone colpite dalla pandemia

La risposta dei Salesiani in Thailandia alla nuova ondata di Covid-19 a Bangkok e nelle province circostanti

di Redazione

Ogni giorno in Thailandia si registrano tra i 2.300 e i 3.000 casi di Coronavirus, malattia che nel Paese non arresta la sua corsa e conta nuovi contagi soprattutto all’interno delle grandi fabbriche. Nella provincia di Phetchaburi su 5.000 lavoratori, circa 3.000 sono risultati positivi ai tamponi per Covid-19, per lo più provenienti da Paesi vicini. Il virus corre anche nei villaggi adiacenti e, per quanto il governo stia tentando di arginare la situazione attraverso i vaccini, ci vorrà tempo per raggiungere un quantitativo sufficiente di dosi.

A peggiorare le cose, la situazione di instabilità in Myanmar, che ha costretto alcuni cittadini birmani, specialmente chi viveva lungo le zone di confine, a scappare dal Paese per rifugiarsi in Thailandia.

L’impegno dei Salesiani in Thailandia

Di fronte a questa situazione di emergenza, la Famiglia Salesiana della Thailandia è intervenuta cercando di raggiungere le persone bisognose nel miglior modo possibile. Don Aaron Alcoseba, Vicario dell’Ispettore, insieme ai membri della Famiglia Salesiana della Thailandia – composta da Salesiani (SDB), Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), Salesiani Cooperatori (ASC), Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), Suore Ancelle del Cuore Immacolato di Maria (SIHM), le Figlie della Regalità di Maria (DQM), le Suore della Regalità di Maria (SQM) e gli Exallievi di Don Bosco (EXDB) negli ultimi giorni hanno lavorato come un’unica squadra per portare soccorso alle persone colpite dalla pandemia.

Nell’ambito del progetto “We Are In The Same Boat” (Siamo tutti sulla stessa barca) a Bangkok sono stati preparati e distribuiti 500 sacchi di cibo per i poveri residenti nel comune di Khao Yoi, nella Provincia di Phetchaburi, e nel comune di Banpong, Provincia di Ratchaburi; e altre 100 borse di cibo per i rifugiati del Myanmar che vivono lungo il confine della Provincia di Kanchanaburi.

L’attività è stata organizzata e coordinata dall’Ufficio Pianificazione e Sviluppo (PDO) dell’Ispettoria salesiana, in coordinamento con il ‘Centro Diocesano di Azione Sociale’ di Ratchaburi (DISAC) e il COERR di Kanchanaburi che hanno fatto da ‘ponte umano’ e consegnato le donazioni di cibo ai rifugiati.

(Fonte: Agenzia Info Salesiana – Ans)

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