Lasciare tutto per seguire Gesù. Commento al Vangelo di domenica 10 ottobre

“Non è necessario avere qualcosa in più, è necessario mettere Dio al primo posto nella vita”. Commento al Vangelo di domenica 10 ottobre a cura di sr. Maria Rosa Venturelli*

10 ottobre 2021, XXVII Domenica del tempo ordinario (Anno B)

Dal Vangelo secondo Marco capitolo 10, versetti 17.30

Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. Parola del Signore

Questo episodio è narrato da Marco ed è collocato sempre durante la salita di Gesù e dei suoi discepoli a Gerusalemme. Ha come protagonista “un tale”, un uomo anonimo, certamente un giudeo, un uomo che condivide con molti l’ammirazione per il rabbi di Galilea. E questo stralcio di Vangelo lo possiamo contemplare in tre spaccati diversi.

Si presenta da Gesù un giovane uomo, non ha nome, è ricco, ma desidera vivere secondo la legge del Signore. Anche se questo non gli basta più. Vorrebbe qualcosa di più e lo chiede a Gesù.
Cosa devo fare?
Ma Gesù gli ribalta la sua vita. Non è necessario avere qualcosa in più, è necessario mettere Dio al primo posto nella vita, prima di tutto e di tutti, anche della famiglia. Equilibrare la propria vita, dando una priorità fondamentale.

Il giovane però non riesce a mettere Dio al primo posto. E lo capisce bene, poiché se ne va triste. Contempliamo questo ragazzo che se ne va lontano da Gesù che, è detto nel testo: “fissatolo lo amò”. Come è possibile rifiutare di essere guardati con amore e predilezione, essere scelti nell’amore? Come si può rifiutare? È davvero terribile e allo stesso tempo incredibile questa scena. Lui si allontana da Gesù che lo ama, che lo fissa fortemente nel cuore.
Vediamo qui come la ricchezza ha messo una barriera, ha alzato un muro tra Gesù e il cuore del giovane da Lui amato. E lui che aveva tante buone intenzioni, non sa più scegliere. Non ne è capace.
Quanti muri oggi ci sono nel mondo, tra popoli, tra persone, tra umanità e creazione. Quanti muri!

E poi infine la scena di Pietro. La sua meraviglia, perché constata, con sorpresa, che per lui e per gli altri è già avvenuto l’impossibile. Senza che se ne accorgessero, è stato loro donato ciò che all’uomo ricco è stato richiesto: avere la grazia di lasciare tutto e seguire Gesù. Lasciamo che questo testo parli al nostro cuore, affinché lo Spirito Santo illumini le nostre resistenze, i nostri muri di protezione, donandoci un cuore libero e nuovo!

Oggi 10 ottobre è il Dies Natalis di San Daniele Comboni, fondatore della Famiglia Comboniana e Padre dei popoli africani, particolarmente della Chiesa sudanese. Come oggi Daniele è entrato nella vita eterna, quella vita eterna che tanto sognava l’uomo ricco del Vangelo di oggi. Daniele è entrato nella Gloria del Padre con l’unica ricchezza che possedeva, l’Africa tanto amata. Il 10 ottobre del 1881, con Daniele Comboni anche l’Africa entrava definitivamente nella Gloria del Padre.

Buona domenica a tutti e buona festa comboniana e missionaria nel Signore!

Sr. Maria Rosa Venturelli, missionaria comboniana

* Sr. Maria Rosa Venturelli, missionaria comboniana. Ha lavorato per 12 anni in Zaire (attuale Repubblica Democratica del Congo) e 10 anni in Polonia. Autrice di Terra e Missione

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