I missionari della Consolata lanciano un nuovo polo culturale a Torino

Sarà inaugurato all’inizio del 2023 a Torino il nuovo polo culturale dei Missionari della Consolata e comprenderà spazi di incontro, una biblioteca e una sala espositiva per valorizzare il materiale raccolto dai missionari in 120 anni di attività.

di Redazione

Un polo culturale di oltre 2mila metri quadrati dove incontrarsi e fare comunità, con percorsi e spazi a disposizione di scuole, associazioni e visitatori. È questo il nuovo progetto con cui i missionari della Consolata, fondati il 29 gennaio 1901 dal beato Giuseppe Allamano, vogliono reinterpretare in chiave moderna una delle intuizioni più care a uno dei santi che ha segnato profondamente la vita religiosa e civile di Torino.

Nella Casa Madre di corso Ferrucci prende il via un progetto che nell’arco dei prossimi dodici mesi vedrà la realizzazione di un polo culturale missionario, dedicato al dialogo e alla conoscenza delle civiltà e dei popoli. L’obiettivo principale sarà quello di raccontare le missioni e quanto raccolto in 120 anni di attività dell’istituzione.

Padre Stefano Camerlengo: “Un nuovo spazio per incontrare il mondo”

L’iniziativa è stata illustrata a fine gennaio dal Superiore generale dei Missionari della Consolata, padre Stefano Camerlengo, alla presenza del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, a cui sono state simbolicamente consegnate le chiavi del cantiere avviato ai primi di gennaio.

«È uno spazio a disposizione della città – dichiara padre Stefano Camerlengo – per “incontrare il mondo”, un luogo innovativo a servizio della conoscenza delle culture, dei popoli, degli ambienti naturali e delle città del nostro pianeta. Una finestra aperta da Torino sul mondo intero per poter ragionare con serietà su temi decisivi per il nostro futuro come l’inclusione e il dialogo fra tradizioni e religioni diverse. E uno spazio a disposizione della Chiesa piemontese, da cui siamo nati e che ci ha inviati nel mondo e con la quale condividiamo il nostro patrimonio affinché continui a mantener vivo il fuoco della missione».

Secondo Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, con il nuovo Polo “la città si arricchirà di un luogo di esposizione di collezioni museali già esistenti ma da decenni non più accessibili al pubblico, un luogo di incontri sul mondo e le grandi sfide del nostro pianeta. È un’iniziativa che testimonia il valore delle missioni nel mondo, che si aggiorna ma il cui spirito è sempre attuale e inclusivo e diventa patrimonio di tutti”.

Stefano Lo Russo con i missionari della Consolata

Il coordinamento dell’iniziativa è stato affidato alla società torinese Mediacor, con cui i Missionari della Consolata hanno realizzato la mostra “Mater Amazonia”, che tra il 2019 e il 2020 è stata allestita ai Musei Vaticani, l’unica finora visitata da Papa Francesco da quando è stato eletto al soglio pontificio.

Il Polo culturale valorizzerà al meglio le collezioni museali e il patrimonio archivistico che l’Istituto Missioni Consolata ha con cura conservato e tutelato da oltre 100 anni nel Museo interno, su indicazione proprio del fondatore Allamano. Un “luogo della memoria” sarà presto allestito anche in Kenya, a Nairobi, dove arrivarono i primi missionari nel maggio del 1902, creando così un ponte ideale di comunicazione tra Torino e l’Africa.

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