Pasqua in Marocco. Viaggio nella missione dei Frati Minori

Dalla missione dei Frati Minori a Rabat, in Marocco, le immagini di una Pasqua colorata a tinte variopinte, in cui cristiani di diverse confessioni e musulmani rendono lode allo stesso Dio, il Dio di tutti noi.

di Fra Giuliano Santoro

Siamo giunti al Triduo Pasquale e quest’anno stiamo tornando a godere dei riti e delle tradizioni che caratterizzano il modo in cui ogni comunità vive questo tempo così intenso, celebrare il Signore risorto. In ogni cultura, infatti, si vive e si celebra il mistero pasquale secondo forme proprie, simboli e immagini che vengono dalla nostra storia e che illuminano il presente.

In Italia, paese di antica tradizione cristiana, tutto ciò è molto evidente, ma ora vogliamo fare un viaggio con la mente per vedere come i fratelli di altre comunità cristiane – quest’anno in Africa – vivono tutto ciò: quindi zaino in spalla, si va in Marocco!

Ci accoglie fra Manuel Corullon, frate minore francescano del convento di Rabat, per pochi giorni ancora Custode della Custodia dei Santi Martiri del Marocco dell’Ordine dei Frati Minori. Quella dei francescani in Marocco è una presenza molto antica, che risale al momento in cui lo stesso san Francesco d’Assisi mandò i primi missionari francescani in Africa, tra i musulmani. Da allora, dopo il loro martirio, c’è stata una presenza costante dei figli di san Francesco che ad oggi è composta da 22 frati in 6 fraternità. Questa è una realtà internazionale, in quanto tutti i frati vengono dall’estero (da 12 paesi diversi): non ci sono frati marocchini, in quanto il Marocco è un paese di grande maggioranza islamica.

Sono questi il luogo e la cultura in cui questi nostri fratelli celebrano la Quaresima e la Pasqua, che quest’anno ha il sapore del dialogo tra le fedi: i cristiani hanno vissuto la quaresima nello stesso periodo del Ramadan musulmano, occasione per i credenti di entrambe le religioni di vivere il digiuno secondo le proprie peculiarità, ma con l’occhio attento alla contemplazione del dono dell’altro, che permette di conoscere meglio sé stessi. In Marocco non ci sono grandi manifestazioni all’esterno delle Chiese, ma i marocchini che vedono i cristiani festeggiare con tanta passione la Pasqua, sono felici di vedere che essi celebrano la propria fede, per cui si attua una vera e propria testimonianza della preghiera.

  • Celebrazioni della Pasqua in Marocco, Frati Minori
  • Celebrazioni della Pasqua in Marocco, Frati Minori
  • Celebrazioni della Pasqua in Marocco, Frati Minori
  • Celebrazioni della Pasqua in Marocco, Frati Minori

La comunità cristiana, inoltre, è interculturale in quanto composta da credenti di diverse nazionalità che sono lì per diversi motivi (lavoro, migrazioni, ecc.): la gente ha voglia di radunarsi, stare insieme, condividere la propria fede nella liturgia, momento in cui si vive insieme come comunità al di là delle diverse nazionalità. Ci dice fra Manuel che «per noi la cosa più importante è facilitare la partecipazione, facendo attenzione alla diversità linguistica e culturale, perché tutti possano celebrare la propria fede. Ci sono anche filippini e asiatici che hanno un proprio modo di pregare».

Per i frati, infine, la Pasqua quest’anno assume anche il sapore della fraternità: celebreranno infatti nella settimana in albis il Capitolo della Custodia alla presenza del Ministro Generale fra Massimo Fusarelli, momento in cui essi si ritrovano per verificare il cammino fraterno degli ultimi anni e per fare scelte coraggiose per il futuro: il tempo è propizio perché la celebrazione del mistero pasquale illumini la loro vita e dia il coraggio per compiere scelte profetiche e coraggiose.

Quest’angolo di Maghreb, situato nell’Africa nord-occidentale, ci mostra dunque una Pasqua colorata con tinte variopinte, in cui cristiani di diverse confessioni e diverse culture si scambiano gli auguri per la celebrazione della stessa Pasqua, assieme ai musulmani che, nella celebrazione del Ramadan e delle proprie festività, rendono lode allo stesso Dio, il Dio di tutti noi.

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