Un ambulatorio medico per aiutare i poveri del Bangladesh

Il loro servizio è testimonianza evangelica. Dal Bangladesh il racconto dell’esperienza dei missionari Saveriani nel nuovo ambulatorio medico aperto alle famiglie in difficoltà.

di Pietro Rossini

BANGLADESH – “Nel villaggio di Chandpur le Suore Coreane della Diocesi di Mymensingh, lo scorso venerdì 20 maggio, hanno allestito un ambulatorio medico per aiutare più di 100 persone ad avere accesso alle cure mediche di base”, ci comunica p. Giovanni Gargano, Missionario Saveriano in Bangladesh.

I medici coinvolti nell’iniziativa hanno effettuato visite mediche per soli 100 taka (l’equivalente di un euro) e per coloro che avevano bisogno di medicine, queste venivano offerte gratuitamente, come racconta il missionario.

“Mi ha toccato particolarmente vedere un uomo sostenuto dalla moglie e da un’altra donna”, dice p. Gargano che ha partecipato attivamente all’iniziativa. “Aveva una pancia gonfia ed un colorito giallo negli occhi. Si vedeva che c’era poco da fare. La sofferenza di questa persona e di altre persone mi spinge a stare sempre di più con la gente più povera”.

ambulatorio medico saveriani in Bangladesh 2

Il Bangladesh è l’ottavo Paese più popolato al mondo con 153 milioni di abitanti. Nel 2013, il Paese è stato lodato per il suo sforzo nel combattere la mortalità infantile. Tuttavia, in Bangladesh, l’accesso alla sanità non è per tutti ed esiste un grande divario tra chi può permettersi un’assicurazione medica e chi invece no.

“Queste iniziative sono molto importanti in Bangladesh”, dice p. Gargano. “In questo modo le persone che non hanno soldi per permettersi le cure, possono avere accesso almeno a questi servizi di base”.

Anche Maria Cristina Palumbo, laica Missionaria Saveriana, ha aiutato come volontaria al campo medico.

“Ho fotografato diversi volti. Un solo volto non ho fotografato per rispetto e dignità”, racconta Palumbo a Terra e Missione. “Il volto di un uomo con un’evidente cirrosi epatica in stato terminale. Insieme alla moglie l’ho aiutato a sedersi e lì mi ha guardato con occhi pieni di lacrime e patimento. L’ho accarezzato nella speranza di dargli un po’ di forza e conforto e dentro di me ho pregato per lui. Non posso negare la mia commozione nell’incrociare quello sguardo stanco di tanta sofferenza”.

“I Missionari Saveriani vogliono organizzare altri campi del genere prendendo spunto da quest’evento realizzato dalle Suore Coreane di Mymensingh”, ci dice p. Gargano.

“Alla fine siamo tornati a casa stanchi ma con un cuore un po’ più sollevato per aver dato una goccia di speranza e aiuto a chi tutto sommato vive il proprio quotidiano in un paese ancora a volte dimenticato”, racconta Palumbo.

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