È il racconto di Don Giorgio Scatto, presbitero della diocesi di Venezia e fondatore, nel 1984, della Piccola Famiglia della Risurrezione. L’autobiografia del “prete marginale” sarà presentata venerdì 3 giugno a Mestre.
di Redazione
«In tutti questi anni ho solcato molte piste nel deserto e ho sperimentato la fatica e la lotta. Ho sentito il silenzio di Dio e degli uomini, e anche di una Chiesa talvolta assente e distratta, sorda e cieca. Ma nel mio pellegrinare ho anche contemplato la vastità dei cieli luminosi e degli spazi senza confini. Ho bevuto l’acqua che scaturiva dalla roccia e mi sono saziato con la manna raccolta ogni mattina. Lungo la strada ho incontrato donne e uomini di Dio, mendicanti come me». Così don Giorgio Scatto, presbitero della diocesi di Venezia e fondatore della Piccola Famiglia della Risurrezione (Monastero di Marango), ripercorre la sua storia nel volume autobiografico “Storia di un prete marginale e di un monastero inconsueto”, che verrà presentato a Mestre venerdì 3 giugno 2022, alle ore 20:45, nella Sala Lux della Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio (Ingresso da Piazza Carpenedo).
Nel libro don Giorgio racconta il cammino della Piccola Famiglia della Risurrezione, da lui fondata nel 1984. Una famiglia monastica con un duplice volto: fratelli e sorelle che vivono insieme nella semplicità, facendo riferimento alla grande tradizione monastica orientale e occidentale, costantemente guidati dalla Sacra Scrittura. «Sono stato e sono un prete marginale. Tutto ciò di cui io vivo l’ho trovato per strada. Sì, il mio unico scopo è stato – e sarà – quello di vivere il Vangelo e trovare la via migliore per annunciarlo all’uomo di oggi».
Immersa nella campagna della periferia orientale della diocesi di Venezia, la Comunità di Marango è un luogo di accoglienza e spiritualità, dove preghiera e lavoro segnano il ritmo quotidiano delle giornate vissute nell’essenzialità e nella condivisione.
Il libro è in vendita presso il Monastero di Marango (Caorle, Venezia). I proventi andranno a sostegno del Progetto San Gaetano, di riqualificazione dell’area parrocchiale: un modo alternativo di abitare il mondo, nel rispetto del creato, un esempio di società ospitale, un luogo di fraternità e di inclusione.