Le tentazioni nel deserto. Commento al Vangelo

La pagina delle tentazioni è come l’ora della prova a cui nessuno può sottrarsi: sono consapevole dell’importanza della prova «che mi fa maturare» nel cuore? Audio commento al Vangelo della Prima domenica del Tempo di Quaresima a cura di sr. Maria Rosa Venturelli, missionaria Comboniana.

Dal Vangelo secondo Matteo 4, 1-11

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse:
«Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai».
Allora Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Effatà. il Vangelo diventa podcast

Commento al Vangelo

Oggi è la prima domenica di quaresima e il Vangelo ci propone l’episodio delle tentazioni di Gesù, che si pone tra due letture che abbiamo ascoltato da poco. Prima si trova la vicenda di Gesù che riceve il battesimo da Giovanni (Mt 3,13-17) e poi abbiamo l’inizio della predicazione di Gesù e la chiamata dei primi quattro discepoli (Mt 4,12- 23).

Più che di tentazioni di Gesù possiamo dire che in questo brano Gesù viene messo alla prova. Il fine non è di vedere se il diavolo riuscirà a farlo cadere nel peccato, o altra fragilità, ma di presentare Gesù come Figlio di Dio, come colui che – è scritto nella lettera agli Ebrei – “è stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato” (Eb 4,15).

Nel racconto delle tentazioni l’evangelista Matteo riassume simbolicamente tutti i problemi con i quali Gesù si confronterà poi nel corso della evangelizzazione, nei tre anni di ministero pubblico.
Al contrario di Adamo ed Eva, che avevano cercato ad ogni costo di diventare “come Dio”; e anche diversamente dagli Ebrei che nel deserto si ribellarono a Dio chiedendo pane, Gesù invece non si lascia vincere dalla tentazione.

Ricordo una citazione di s. Ambrogio:

“Anche Satana cita la Bibbia, ma certe citazioni non illuminano: fanno buio”.

Gesù non ascolta la tentazione, anche se lo spirito del male gliela presenta avvolta dalla Parola di Dio. Gesù desidera affrontare la sua missione in obbedienza al Padre, agendo in tutto e per tutto come un semplice uomo. Il suo potere di Figlio di Dio, che appare chiaramente nei miracoli che egli opera, questo suo potere non sarà mai usato per costringere gli altri, né per difendere sé stesso. I suoi miracoli saranno sempre gesti di amore, mai di potere.

Gesù si è affidato totalmente alla parola del Padre, sia quella scritta nella Bibbia, sia quella che lo Spirito gli ispira nel cuore cammin facendo. In questo ci offre uno stile di vita che ogni cristiano è chiamato a vivere nel suo quotidiano. Mai usare stili di potere o di dominio sui fratelli e le sorelle.

Per vincere la tentazione, e dare a Dio nella nostra vita il primo posto, è necessario un cammino in salita, un impegno umano, che la tradizione chiama: ascesi. Le perle preziose della vita costano sacrificio e anche la fede non cresce senza: impegno: silenzio interiore, ascolto della Parola, preghiera incessante. Satana si insinua nella nostra vita e nei nostri pensieri, fa di tutto per allontanarci da Dio e dalla via della santità.

Rifletto in preghiera:

  • La pagina delle tentazioni è come l’ora della prova a cui nessuno può sottrarsi: sono consapevole dell’importanza della prova «che mi fa maturare» nel cuore? Come vivo le prove della mia vita?
  • Vedendo le «tentazioni» che lo spirito maligno rivolge a Gesù al termine del suo digiuno/preghiera di 40 giorni, quando umanamente è debole ed affamato, mi chiedo: quali sono le tentazioni più ricorrenti nella mia vita? Quali sono le tentazioni più frequenti nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie?

Ricordiamo la frase di s. Ambrogio: “Anche Satana cita la Bibbia, ma certe citazioni non illuminano: fanno buio”.

Preghiamo insieme oggi il salmo 90

E buon cammino quaresimale a tutti voi! Buona domenica!

Crediti foto: shakzu/Collezione Essentials/Getty Images

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