Premiata la graphic novel missionaria “Lucille degli Acholi”

Il volume a fumetti si è aggiudicato il “Fede a Strisce 2023”, premio che viene assegnato a Rimini dal festival Cartoon Club.

di Redazione

Una vita spesa per l’Africa, quella di Lucille Teasdale, la cui missione è diventata protagonista del fumetto “Lucille degli Achioli” di Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti, vincitore del premio “Fede a Strisce 2023”, il riconoscimento che viene attribuito a Rimini per il fumetto con elementi religiosi. Attraverso immagini e parole, il volume racconta i quasi 40 anni che la chirurga canadese ha trascorso in Uganda, dove ha trasformato il piccolo ospedale di Lacor in quello che, ancora oggi, è uno dei maggiori centri sanitari no profit dell’Africa equatoriale.

Attraverso la Fondazione Corti, fondata insieme al marito Piero Corti e ora gestita dalla figlia Dominique, Lucille Teasdale ha dedicando l’intera esistenza ai suoi pazienti, occupandosi di loro con dedizione e fondando la prima scuola per infermieri.

Il Premio consente di far conoscere al pubblico l’opera di una donna straordinaria che per amore – quello per il marito e quello per i poveri – si trasferisce in Uganda nell’ospedale dove lavorerà per 34 anni, eseguendo circa 13000 interventi chirurgici. Oltre che di medicina, Lucille si occupa anche di educazione della popolazione autoctona, istruendo le madri della tribù acholi (da qui il titolo del volume) ed emancipandole dalla superstizione e dall’ignoranza nella cura delle infezioni. Morirà a causa dell’infezione da HIV contratta durante un intervento, a Besana in Brianza, dove si è trasferita nell’ultimo periodo, dall’agosto 1996.

fumetto Lucille degli Acholi

Il fumetto realizzato da Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti è stato premiato dalla giuria presieduta dall’esperto padre Stefano Gorla, perché racconta “una bella biografia di una donna tenace e coraggiosa che diviene una storia collettiva di persone che hanno speso la vita incarnando valori evangelici al servizio dei più poveri, con fiducia nell’uomo e in Dio, con gesti che realizzano giustizia e pace. – si legge nella motivazione – La narrazione con delicatezza accompagna il lettore senza brandire i valori che comunica”.

Il riconoscimento è indetto dal festival Cartoon Club ed è intitolato alla memoria della famiglia santarcangiolese Ramberti (1928-1995), terziari francescani attivamente impegnati per le persone diversamente abili ed emarginate.

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