Incontro allo Sposo. Commento al Vangelo

Lettura della Scrittura, carità e vita sacramentale. Sono solo alcune delle cose che riempiono il serbatoio delle nostre lampade e che ci permettono di avere la luce necessaria per riconoscere il volto del Signore (lo sposo) quando si presenta nella nostra vita, per accoglierci in questa festa di nozze. Meditazione sul Vangelo a cura di Fra Giuliano Santoro, OFM*

Il Regno, nel Vangelo secondo Matteo, non viene associato mai ad una cosa ferma e statica, ma sempre a delle situazioni in cui ci sono personaggi in movimento, fatti che accadono, persone che provano delle emozioni. Il Regno di Dio è tutto questo, si realizza in tutto quello che proviamo e viviamo, è la linfa della vita che scorre dentro di noi. Non è un luogo fisico, ma spirituale, che il Signore ci invita a scrutare come missione nel presente e non come attesa di un futuro lontano che, chissà quando, arriverà.

È meraviglioso il fatto che Gesù, in questa parabola, associa il regno di Dio (è la stessa cosa che dire “regno dei cieli”) a delle ragazze che si preparano ad una festa, cioè ad una bellezza giovane che sta per esprimersi al meglio di sé. “Giovane” significa speranza, attesa per il futuro, impegno per il presente. Già questo ci dice tanto sul Regno predicato e attuato dal Messia: non è fatto di tristezza e rassegnazione, ma in esso vince la gioia, perché c’è sempre la speranza di dare alla nostra vita una nuova possibilità per esprimersi in tutta la sua bellezza. Non è mai troppo tardi per aprirsi alla potenza dello Spirito che opera cose meravigliose nella nostra vita.

Tutte loro attendono, ma c’è una differenza: cinque ragazze vengono dette “sagge”, mentre le altre appaiono come “stolte”. Le prime si portano dietro uno strumento in più per vivere l’attesa, a cui le stolte non hanno pensato: è l’olio, contenuto in piccoli vasi. Il tipo di olio a cui si fa riferimento non veniva usato a scopo alimentare, ma serviva come carburante per alimentare lo stoppino delle lampade, che bruciando emanava la luce necessaria per orientarsi nel buio. Quell’olio è dunque ciò che permette alla nostra fede di illuminare la nostra vita: la Sacra Scrittura, letta con umiltà; un’attività di volontariato o di carità, che orienti la nostra vita all’incontro con gli ultimi; una vita sacramentale, che permette alla grazia di Dio di rinvigorire la nostra interiorità. Queste sono solo alcune delle cose che riempiono il serbatoio delle nostre lampade e che ci permettono di avere la luce necessaria per riconoscere il volto del Signore (lo sposo) quando si presenta nella nostra vita, per accoglierci in questa festa di nozze.

Ma ora, è giusto concludere con una domanda: lettura della Scrittura, carità e vita sacramentale: mi impegno a vivere queste cose, o do priorità ad altro nella mia vita? Ciò che faccio mi aiuta davvero ad incontrare il Signore?

fr Giuliano Santoro OFM

* Fra Giuliano Santoro ofm fa parte della Provincia “Assunzione della B. V. Maria” dei Frati Minori di Lecce, dove è Animatore provinciale per la Missione Ad Gentes. Risiede a Galatone (LE), casa di animazione vocazionale e pastorale giovanile.

Sostieni TerraeMissione.it:
Per dare voce alle periferie abbiamo bisogno di te!

Di notizie ce ne sono tante. Spesso quelle che più ci stanno a cuore non riescono a trovare spazio sulle prime pagine dei giornali. Sostenere terraemissione.it significa permetterci di continuare il nostro impegno per un’informazione libera e indipendente, al fianco degli ultimi e al servizio del Vangelo.

SOSTIENICI
Vuoi tenerti aggiornato sulle ultime notizie?
Iscriviti alla Newsletter di Terra e Missione

Lascia un commento