Due anni di risposta salesiana all’emergenza in Ucraina

Due anni di guerra in Ucraina: trentamila vittime civili, milioni di sfollati e di profughi e una situazione di stallo che non accenna a finire. La Famiglia Salesiana non può ignorare questa realtà ed ha agito di conseguenza per portare soccorso umanitario e speranza.

Le informazioni che il Coordinamento Internazionale riceve costantemente dal Centro di Coordinamento situato a Varsavia, in Polonia, e dalle realtà salesiane in Ucraina, danno testimonianza del fatto che il lavoro dei Salesiani, delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e dei laici in tutte le Case Salesiane in Ucraina è davvero encomiabile. In questo periodo un’enorme assistenza e sostegno sono venuti anche dai Paesi vicini. Ne è un esempio la Casa Ispettoriale di Varsavia, che continua ad accogliere madri con i loro figli piccoli (bambini che erano neonati quando hanno lasciato l’Ucraina) che vivono con i Salesiani, come se fossero una famiglia adottiva.

Grazie all’aiuto dei Salesiani, delle FMA, dei membri della Famiglia Salesiana, dei collaboratori e dei benefattori di altri Paesi, è stato possibile tenere aperte le scuole della Famiglia Salesiana in Ucraina, costruendo anche dei rifugi per poter continuare a educare, nonostante gli allarmi delle sirene che allertano dei bombardamenti.

Nessuno sa quando questa guerra finirà: questo è già il secondo inverno in periodo bellico e da più di due mesi il Coordinamento Internazionale riceve e gestisce le richieste di aiuto per affrontare l’inverno: vestiti caldi, scarpe e carburante in varie forme. Sono state escogitate anche soluzioni creative, come quella del Vescovo di Kiev- Žytomyr, il salesiano Mons. Vitaliy Krivitskiy, che ha organizzato nella sua diocesi, con l’aiuto della solidarietà internazionale salesiana, delle “mense calde” dove le persone possono rifugiarsi dal rigido inverno ucraino; o come il costante sostegno offerto agli oltre mille sfollati che vivono nella “città modulare” di Mariapolis, a Leopoli, nella Visitatoria dell’Ucraina greco-cattolica (UKR).

Ma al di là degli aiuti materiali, questa guerra sta lasciando un segno profondo nei bambini e nei giovani ucraini, motivo per cui i salesiani devono prestare particolare attenzione alla sfera psicosociale. L’estate scorsa per questo motivo grande impegno è stato dedicato a sostenere un gran numero di attività pastorali ed educative per il tempo libero, e dall’inizio di quest’anno scolastico sono attivi i centri di terapia a Žytomyr e Lviv, che sostengono i bambini e le loro famiglie nel far fronte ai traumi.

Proprio per questo, nel prossimo aprile verrà realizzato a Roma un corso, tenuto da psicologi dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) e dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), per circa 15 educatori ucraini su come gestire le situazioni di stress post-traumatico e identificare i problemi dei bambini con cui essi lavorano. A loro si aggiungeranno 11 educatori provenienti dalla Siria, che vivono in un contesto di guerra da più di dieci anni.

Ma non finisce qui: la creatività salesiana si fa strada nei contesti più difficili, ed è tempo di pensare a cosa fare con quei giovani che sono dovuti andare al fronte e sono tornati mutilati. A questo scopo, i Salesiani hanno preparato diverse iniziative, dalla formazione professionale adattata all’apertura a Leopoli di un progetto di “calcio con le stampelle”, che sostiene questi giovani nel loro ritorno alla vita civile.
Il Settore Missioni della Congregazione e il Don Bosco Network sono testimoni del buon lavoro di tutti coloro che sono coinvolti nella Missione Salesiana in Ucraina, e devono lavorare duramente con tante Procure Missionarie salesiane e ONG per far sì che i fondi, che sono limitati, siano utilizzati nel miglior modo possibile. Dopo due anni di guerra, più di 13 milioni di euro sono stati impiegati in circa 175 progetti in Ucraina e nei Paesi limitrofi.

“Grazie, ancora una volta, a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo” è il messaggio che arriva dai due uffici salesiani.

Agenzia iNfo Salesiana

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