Festa della Santissima Trinità, commento al Vangelo

In questa domenica, dedicata alla Santissima Trinità, possiamo domandarci se noi battezzati stiamo vivendo come Gesù, se stiamo mostrando con la nostra vita dietro a lui e mossa dallo Spirito il suo volto di Padre. Commento al Vangelo a cura di padre Luca Vitali*, della Comunità Missionaria di Villaregia.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,16-20)

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Commento al Vangelo

La solennità odierna rischia di essere un po’ concettuale anche per i testi liturgici un po’ complessi nei quali si parla di natura, sostanza… termini filosofici incapaci oggi di dire qualcosa di interessante per le nostre vite.

Eppure Gesù, lo ascoltiamo nel Vangelo, ha chiesto esplicitamente ai suoi discepoli di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo cioè di immergere in quest’acqua generativa di vita nuova. Non ha detto: battezzate in Dio, ma in un Dio che è Padre, che è Figlio e che è Spirito Santo. Perché? Perché come Gesù possiamo vivere da figli, come Gesù abbiamo un Padre nel cielo e come Gesù potremmo farci guidare dal suo Spirito d’amore.

Gesù ha infatti vissuto la sua vita, i suoi incontri, le cose che faceva in profonda comunione con Dio cercando di “essere una sola cosa” con lui. Ma il suo non era un Dio generico, era un “Abbà”, un Padre di misericordia, di amore ed è per questo che il suo stile relazionale con le persone era diverso da quello dei sacerdoti e dottori della legge.

La sua fonte di vita era un Dio buono, un Dio che se te ne andavi ti correva incontro per abbracciarti, che se sbagliavi ti perdonava in anticipo, che prometteva di starti a fianco nei giorni belli e brutti, che donava la vita quando non c’era più nulla da fare come è successo a Lazzaro. Gesù ha vissuto come ha vissuto perché “rispecchiava” la sua percezione di Dio quale Padre.

E lo Spirito? È l’aria tra i due, la loro relazione che si è dischiusa e ci è stata donata. Possiamo oggi domandarci se noi, battezzati in questo ‘tipo di Dio’, stiamo vivendo come Gesù, se stiamo mostrando con la nostra vita dietro a lui e mossa dallo Spirito il suo volto di Padre o, nel caso, stiamo mostrando altro. Vale infatti il detto: dimmi come vivi e ami e di dirò in che Dio credi…

Signore forse le nostre vite non rispecchiano tanto la tua perché ci rivolgiamo a un dio ‘controllore e punitivo’ mentre egli è Padre e ci lasciamo spingere dai venti delle nostre rabbie e delusioni piuttosto che dal tuo Spirito d’amore. Aiutaci oggi a rinnovare il nostro battesimo nel Padre, in te che sei il Figlio e nel tuo Spirito Santo!

*Luca Vitali è presbitero della Comunità missionaria di Villaregia. Scrittore e teologo, attualmente vive il suo ministero a Forlì e svolge un dottorato in Spiritualità e missione presso la Facoltà Teologica del Triveneto. Da oltre 20 anni accompagna pastoralmente gruppi di giovani, parrocchie e percorsi di comunione missionaria in alcune diocesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagine di jcomp su Freepik

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