Custodire nel cuore, la missione di Maria

Suor Stefania Raspo, missionaria della Consolata in Bolivia, commenta il Vangelo del 1° gennaio 2023, Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. All’inizio di questo nuovo anno, l’invito a custodire il tesoro della Parola nel cuore e nella mente, guardando a Maria, perché sia luce ai nostri passi e consolazione per la nostra vita.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21)

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore

Maria Madre di Dio. Commento al Vangelo

Il primo gennaio – solennità di Maria Santissima, Madre di Dio – la liturgia sempre ci regala l’antichissima benedizione di Aronne: “Il Signore faccia risplendere per te il suo volto”. Il volto di Dio è luce che risplende su di noi, il suo sorriso ci dona luce!

Il Vangelo ci parla dei pastori che arrivano a Betlemme e riferiscono ciò che gli angeli avevano detto loro. L’annuncio del Natale mette in moto i primi missionari: il Vangelo ci indica che corrono, arrivano in fretta a Betlemme. La Buona Notizia è così nuova e bella che muove corpo e cuore verso l’annuncio! È il sorriso di Dio comunicato a tutti!

Allo stesso tempo, si dice che Maria custodiva tutte le cose che si dicevano del Bambino nel suo cuore. Sembra un atteggiamento opposto a quello dei pastori, passivo, introspettivo. In realtà, si tratta di una postura molto importante e laboriosa, che non può omettere un annunciatore della Buona Notizia. Il Beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata condensava in una frase tale situazione: “prima santi e poi missionari”, dove “santi” non significa “perfetti”, piuttosto persone che hanno fatto esperienza di Dio e del suo amore consolatore e l’hanno custodita come tesoro prezioso nel proprio cuore. Perché chi o che cosa annunciamo, se non ce l’abbiamo dentro?

E l’esperienza grande e significativa dell’incontro con Gesù è racchiusa nel suo nome, che vuol dire: “Dio salva”. La salvezza è l’annuncio del Vangelo: un Dio che salva amando.

Questo grande messaggio del Natale risuona nel Cielo con gli angeli, risplende nella luce della stella, nel sorriso del Dio Bambino e negli occhi profondi, contemplanti il mistero, di Maria, la madre di Dio e madre nostra.

Per la preghiera:

  • fermati un istante a contemplare la luce del volto di Dio, fatta di amore e misericordia. Lasciati avvolgere dalla luce del suo sorriso verso di te
  • prima santi e poi missionari: quale esperienza di Dio porto ai fratelli e sorelle che incontro nel mio cammino?
  • prego alla Madre di Dio e Madre mia:

O Maria, madre di Gesù e madre nostra,
Insegnami a custodire il tesoro della Parola
Nel mio povero cuore
Perché sia luce ai miei passi
E consolazione per la mia vita.
Che io possa annunciarla
Con la mia vita e la mia bocca
Correndo in fretta verso i fratelli e sorelle
Che stanno aspettando
La Buona Notizia. Amen.

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