1° Gennaio a Parma, una “casa della Pace”

In occasione della Giornata Mondiale della Pace, il Presidente della casa della Pace di Parma, Danilo Amadei, ci racconta di uno spazio nella città emiliana che articola l’attività in rete di varie realtà presenti sul territorio impegnate, a vario titolo, per la crescita di una cultura della pace.

La Casa della pace è animata dal messaggio di papa Francesco, dal suo appello a un impegno nonviolento per un’ecologia integrale nella fraternità universale, oltre che dalla sua denuncia del riarmo e del commercio incontrollato delle armi, delle guerre dimenticate e delle crescenti ingiustizie sociali. Obiettivo è dare concretezza a quanto scritto quasi 70 anni fa da don P. Mazzolari in “Tu non uccidere”: “Noi dobbiamo organizzare la pace come gli altri organizzano la guerra”.

Nel corso del convegno tenutosi a Parma nel novembre 2019 “Se non vuoi la guerra prepara la pace” era emersa da più voci la necessità di dare continuità e collegamento all’impegno di tante realtà che operano sul territorio per la pace, le quali nel tempo avevano visto diminuire l’efficacia del loro impegno per la frammentazione delle esperienze, la discontinuità nell’azione e la mancanza di una organizzazione stabile.

Così, nel corso del 2020, pur con tutte le difficoltà dovute alla pandemia, un primo gruppo di associazioni ha iniziato a incontrarsi per dare vita a un luogo stabile di impegno costante e organizzato per la pace.

La grande occasione è stata offerta dai Missionari Saveriani, da sempre protagonisti dell’impegno per la pace, i quali hanno messo a disposizione un loro edificio in viale Rustici a Parma per l’accoglienza degli immigrati più fragili, attraverso un comodato gratuito al Ciac (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale di Parma e Provincia), con uno spazio (un tempo utilizzato come cappella dalle sorelle saveriane che lì abitavano) che si presta come sede per la “Casa della pace”.

Dopo diversi incontri, un primo gruppo di associazioni, già riconosciute come Enti del terzo settore, ha dato vita nel marzo 2021 al primo nucleo della “Casa della pace ETS”. Le prime associazioni costituenti sono state: Associazione dei missionari saveriani, Missione oggi, Ciac, Comunità Betania, Gruppo Mission aps e Coordinamento pace e solidarietà odv. A queste nei due anni successivi si sono unite come socie altre sei associazioni ets ed altre 4 come collaboratrici, in quanto non ets.

Lo Statuto indica chiaramente le finalità della Casa nella promozione della pace nelle sue varie forme nonviolente, valorizzando quanto già realizzato da tante esperienze già presenti nel territorio e in collegamento con altre realtà nazionali e internazionali.

Il riferimento è alla nostra Costituzione, al suo “ripudio della guerra” e alla prospettiva di consentire “alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni” (articolo 11).

Le attività avviate vanno da un’informazione costante sui temi della pace, attraverso una newsletter e il nostro sito, a incontri periodici che hanno dato via nel 2022 e nel 2023 alle prime due edizioni del Festival della pace (vedi sul nostro sito la documentazione prodotta), alla costruzione di una biblioteca della nonviolenza in rete con quelle già esistenti e orientata in particolare a percorsi educativi nelle scuole e nelle associazioni e di ricerche per tesi.

Sono state, inoltre, realizzate iniziative contro la continua produzione bellica e appelli per ottenere leggi e azioni concrete per il disarmo, un reale controllo del commercio delle armi e per la soluzione nonviolenta dei conflitti, in collegamento con altre realtà nazionali (come Rete pace e disarmo, della quale siamo parte) e oltre (come Europe for peace). Ci sono anche attività stabili di formazione, in collaborazione con l’Università (il seminario del 24 ottobre 2022 ha prodotto un volume con gli Atti “Le armi nucleari e di distruzione di massa sono incompatibili con la nostra Costituzione”, Editoriale scientifica), e a favore di volontari in servizio civile, gruppi impegnati in ambito sociale e nelle scuole con la Rete delle scuole contro la guerra.

Sono state raccolte in un docufilm e diffuse testimonianze di persone presenti sul territorio che hanno vissuto sulla loro pelle cosa significa la guerra.

Altre iniziative concrete della Casa della pace sono state la raccolta di firme conosciuta come “Italia ripensaci” affinché anche l’Italia ratifichi il Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari, che è stato approvato da numerosi consigli comunali della provincia di Parma. È stato inoltre dato il sostegno alla “Rete per l’accoglienza” per fare arrivare a Parma alcuni profughi presenti nei “campi” dalla Bosnia, dall’Afganistan e dall’Ucraina. E’stata fatta conoscere la campagna contro le banche “armate” e la produzione bellica e abbiamo partecipato alle manifestazioni davanti alla base nucleare di Ghedi (BS).

Molto importante anche la campagna per la costituzione nel Comune di Parma di un Assessorato alla pace che ha visto la condivisione di alcuni candidati a sindaco, uno dei quali, vincendo le elezioni, lo ha poi formato con un’Assessora delegata. La Casa della pace ha avviato proprio lo scorso ottobre una convenzione triennale con l’Assessorato per la realizzazione di iniziative costanti su pace e nonviolenza, raccordandosi anche con altri Comuni della provincia di Parma. La convenzione insieme all’autofinanziamento da parte di soci, ha consentito di potere avviare un contratto di collaborazione con una volontaria al termine del suo servizio civile presso la Casa della pace.

Importanti anche le iniziative per le scorse elezioni politiche per proporre leggi concrete per la riconversione delle industrie belliche, per il finanziamento del dipartimento per la difesa civile nonviolenta, per la riduzione delle spese militari e per la ratifica di tutti i Trattati internazionali per il disarmo, per la conversione ecologica e per l’opzione fiscale per potere pagare le proprie imposte per la pace e la protezione civile e non per le armi, che ha visto la partecipazione e l’adesione di 22 candidati, uno dei quali poi eletto. Iniziative analoghe sono previste anche per le prossime elezioni europee.

In gennaio è previsto un incontro sulle cosiddette armi autonome, tra cui i “droni killer”, che usano le nuove tecnologie. A riguardo, proprio in ottobre 2023 l’Onu ha approvato, a larghissima maggioranza, una risoluzione per vietarne l’uso: primo passo per un Trattato internazionale vincolante per gli Stati. L’incontro approfondirà anche il messaggio del Papa per il 1° gennaio su pace e intelligenza artificiale.

Per saperne di più: www.casadellapacepr.it

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