«I have a dream», il sogno e la nuova via di papa Leone XIV

Nel suo editoriale, padre Gabriele Beltrami, missionario scalabriniano, delinea la figura del nuovo Papa, Leone XIV. Il camminare insieme resta una delle sfide più significative del suo pontificato, che sogna, anzi già intravede “una Chiesa sinodale, che cerca sempre la pace e di essere vicina a coloro che soffrono”.

«La pace sia con tutti voi!». È con queste parole che il nuovo Successore di Pietro si è presentato alla folla riunita a Piazza San Pietro un caldo giovedì di maggio intorno alle 19. Chi scrive era entrato in piazza un’ora prima, convinto di dover attendere con estrema pazienza la fumata “ufficiale” della sera e conoscere o meno l’esito della riunione dei cardinali. Il conclave si è però ridotto a 4 scrutini con i quali si è evidentemente giunti al necessario accordo tra le varie “voci” presenti.

Tornando alle prime parole pronunciate, ci si è accorti subito dell’insistenza sulla “pace”, ma anche sulla vocazione della Chiesa ad essere Madre accogliente di tutti, nell’amore gratuito e totale di Cristo che la guida. L’emozione, poi, che tradivano le parole di papa Prevost ha reso questo primo discorso davvero toccante e diretto nella sua semplicità.

Un papa, Leone XIV, che si lega ad una tradizione quantomeno solida che lo ha preceduto: l’autorità dottrinale e politica di Leone I e l’impegno sociale di Leone XIII con la Rerum Novarum. Il nuovo Pontefice ha infatti tratti già presenti nel pontificato di Papa Francesco, come la lotta al cambiamento climatico, l’attenzione verso i migranti e l’atteggiamento di vicinanza ai fedeli, specie con riguardo ai più vulnerabili.

Sempre tra le prime parole pronunciate dalla Loggia delle Benedizioni meritano un accenno quell’ «Aiutateci anche voi, gli uni agli altri, a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace. Grazie a Papa Francesco». Questo l’invito che ha chiesto ai fedeli riuniti e collegati nei modi più svariati con grande passione Papa Leone XIV. Infatti il carattere sinodale della Chiesa che egli ha in mente e nel cuore traspare da quelle parole: il pontefice chiede di procedere uniti e, quasi stesse qui la sua novità, come in una cordata in montagna, trovare forza per avanzare proprio in forza dell’essere ostinatamente chiamati da Cristo sempre e solo alla comunione. C’è in lui, pare, una coscienza chiara di trovarsi in un mondo orientato in mille direzioni, nel quale la Chiesa non brilla sempre allo stesso modo, per testimonianza o per incisività.

Il camminare insieme resta, in ogni caso, una delle sfide più significative del nuovo pontificato di Leone XIV che sogna, anzi già intravede “una Chiesa sinodale, che cammina, che cerca sempre la pace, cerca sempre la carità, cerca sempre di essere vicina a coloro che soffrono”.

Egli intende questo nella volontà di proseguire e probabilmente portare a compimento il processo iniziato da Francesco e ad oggi ancora aperto; un cammino importantissimo che penetra nel profondo fino alle radici del governo della Chiesa; un processo, questo, che sa di rivoluzione copernicana all’interno delle dinamiche dell’istituzione ecclesiale.

Le prime ore del nuovo pontificato ci mostrano quindi una figura delineata da alcune priorità: una Chiesa ben salda quanto alla dottrina, ma al contempo aperta e attenta ai temi sociali, lo sguardo al cielo, ma i piedi ben piantati sulla terra.

Foto: Vatican Media

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